Tunisia 2023 | Tra sabbia e cielo
28 ottobre – 6 novembre 2023
Testi e foto di Matteo Marinelli R.T. Earth
“Perché non andiamo nel deserto? Perché no!” É cosi che abbiamo scelto la Tunisia come meta per questa nuova tipologia di viaggio.
UNA NUOVA TIPOLOGIA DI VIAGGIO
A differenza degli scorsi anni, in cui la HERERO 4X4 ha proposto viaggi esclusivamente destinati alla scoperta del nostro territorio, nel 2023 l’azienda si è impegnata nello sviluppo di nuovi accessori per offrire maggior abitabilità, praticità e confort, proprio per chi rende questi veicoli la loro casa in viaggio. Un nuovo design che porta questi vecchi Land Rover un po’ più nell’era moderna senza stravolgere il fascino del classico. Quindi cosa meglio delle sollecitazioni del deserto per collaudare questi accessori?!
TUNISIA 2023 – IL VIAGGIO
Quando si organizza un viaggio, la prima cosa che viene in mente è dare una sbirciatina ad una mappa o ad una cartina. Questa semplice azione porta proprio, a chi ama queste esperienze, in una dimensione unica. In un attimo ci sembra già di vivere l’avventura immaginando a cosa ci può attendere. Con l’ausilio degli esperti del settore, nel nostro caso ci siamo affidati a SEALAND ADVENTURE e OFF THE ROAD, abbiamo deciso che cosa vedere e che tipo di esperienza vivere.
Come lo scorso anno, una nave ci attendeva in porto. Per 26 ore è stato un piacevole ritrovo di vecchi amici pronti a recarsi nel deserto tunisino. Alcuni in moto, altri coi loro fuoristrada ed altri con dei camper assurdi, attrezzati per attraversare il grande mare di sabbia.
Sbarcati a Tunisi nel pomeriggio, dopo le pratiche doganali, il nostro convoglio si è diretto ad Hammamet per il primo pernotto in hotel.
IL PRIMO ASSAGGIO DEL DESERTO
Sveglia presto per ripercorrere la strada di Rommel. Le piste del piccolo Chott ci hanno condotto a Ong Jmal, una delle location più note del set di Star Wars. Le caratteristiche strutture di Hollywood resistono ancora oggi al vento e alla sabbia da quasi 50 anni. Proprio con la vista su Ong Jmal, i partecipanti hanno iniziato a far pratica con la sabbia e le dune della zona. Quasi al tramonto, percorriamo la pista che ci ha condotto a Tozeur. Per il pernotto abbiamo alloggiato in un particolare hotel, situato all’interno di un palmeto, che ci ha offerto la possibilità di dormire in caratteristiche palafitte interamente fatte con tronchi di palma dotate di ogni confort.
Per due giorni interi ci inoltriamo nel cuore della Tunisia in Direzione Sud. Lasciamo i palmeti di Tozeur di prima mattina, dove notiamo il lavoro di decine di persone che si affrettano nelle piantagioni per raccogliere i datteri e caricarli nei pik-up. Attraversando il Chott di El Jerid, il più grande lago salato della Tunisia, ci dirigiamo verso Douz. Qui approfittiamo per fare l’ultimo rifornimento ai mezzi e alle taniche e fare quattro passi per qualche acquisto tra i vicoli di questa dinamica cittadina, nonché l’ultima alle porte del Sahara.
ALLE PORTE DEL SAHARA
Lasciamo Douz. La pista ci conduce velocemente fuori dalla civiltà. Il fondo non è ancora del tutto sabbioso e la sabbia lascia spazio a larghe distese di pietrisco. Il primo tratto è veloce, parecchio veloce, e anche molto divertente. Dietro noi lunghe linee di polvere alzate nel cielo dai nostri mezzi, ma in un attimo la polvere svanisce e la velocità si riduce alle prime marce. Le prime piccole dune cambiano radicalmente il paesaggio e scesi da una poco più alta, a perdita d’occhio, solo sabbia e dune davanti a noi.
Per due giorni le forme del paesaggio cambiano continuamente. La sera allestiamo i nostri campi avvolti dal più totale silenzio, nemmeno il vento o la brezza fa rumore. Quando sbuca la luna piena e la vista si adatta alla sua luce diventa quasi giorno e allontanandosi dal campo, ci si può sentire veramente soli, noi la sabbia e le stelle.
Nel tardo pomeriggio del secondo giorno arriviamo ad Ain Ouadette, una delle Oasi più a Sud. Lì tra le dune, come delle mura degli arbusti ed alberelli, costudiscono un laghetto d’acqua calda. Dopo un bagno e un po’ di relax, ci prepariamo per il nostro ultimo campo nell’ Erg tunisino.
Il rientro dall’ultimo campo è stato lungo ed impegnativo. Attraversando dune sempre più grandi e complesse raggiungiamo l’oasi di Ksar Ghilane, ben più civilizzata con negozietti e mercatini di prodotti locali.
Con un po’ più di calma lasciamo l’oasi per dirigerci verso Chennini, antica città berbera attualmente Patrimonio Unesco. Dopo la visita della città ci inoltriamo sulle montagne fino a raggiungere Matmata, nota per le sue abitazioni troglodite. L’ultimo pernotto ce lo concediamo in un albergo scavato nella roccia, riprendendo le abitazioni tipiche all’interno di questo bacino montuoso.
IL RIENTRO
Alle prime luci del mattino ci dirigiamo verso Hammamet per fare una visita alla città ed esplorare i vicoli della Medina. Il bianco ed il blu dominano le stradine interne creando innumerevoli scorci. Salendo sui torrioni delle mura si gode della vista sul mare e sulle decine di barche dei pescatori che, cullate dalle onde, si muovono in sincronia.
L’ultimo tratto di asfalto ci conduce al porto per l’imbarco. Di questo viaggio, come gli altri, le persone fanno la differenza. Le serate passate davanti al fuoco o sotto le stelle fanno scoprire nuove amicizie o creano indubbiamente nuovi ricordi e storie da raccontare.
Per me, che sono tornato in Tunisia dopo una decina di anni tra queste sabbie e questi scenari, quello che mi ha sempre conquistato è il silenzio della notte nel deserto che ti blocca i sensi e ti permette di godere della vista sull’infinito.