Terminillo – Amatrice 2022 | 1 – 5 giugno 2022
Testi e foto di Matteo Marinelli R.T. Earth
Terminillo – Amatrice Expedition 2022 – Continuano i viaggi attraverso il nostro stivale; dopo aver esplorato la Liguria un mesetto fa, ci spostiamo più a sud alla scoperta del Lazio, valicando il Terminillo e lambendo le vicine Umbria e Abruzzo, alla continua ricerca di paesaggi mozzafiato da esplorare a bordo dei nostri amati fuoristrada. Ogni viaggio è una storia da raccontare e anche questa volta, inaspettatamente, è arrivata dal cielo, ma per scoprirla dovete arrivare in fondo.
Giorno 1
La partenza di ogni Tour è sempre emozionante per tutti, dagli organizzatori ai partecipanti, per il desiderio di scoprire i luoghi, le atmosfere e i sapori che si incontreranno. Ci lasciamo alle spalle il borgo medioevale di Contigliano e, dopo un breve tratto di trasferimento su asfalto, abbiamo imboccato il nostro primo sterrato, completamente avvolti dal verde quasi accecante del bosco, risalendo le colline dal Fosso di Belvece, un sentiero abbastanza tecnico dove in alcuni casi è stato necessario l’utilizzo del verricello, evitando di causare danni ai veicoli per togliersi agilmente dalle situazioni più critiche: un primo approccio di questo Tour molto dinamico e divertente che ha generato quel mix magico dove l’adrenalina ci sguazza.
L’itinerario ci ha condotto sul monte Macchia Rocca, dove i suoi fitti faggeti ci hanno ospitato per il primo pranzo a base di salumi e formaggi tipici, dolci fatti in casa, provenienti dall’equipaggio composto da Massimo e Simonetta, incontrati nel viaggio precedente a Sarzana. Per non farci mancare nulla, un buon caffè fatto al momento da Nathoù ci ha rimesso letteralmente in marcia, però sulle nostre gambe, per una breve escursione che ci ha condotto all’Eremo di San Francesco o Cappelletta di Greccio, meta di pellegrinaggio con un piccolo rifugio, da dove abbiamo potuto godere della vista su Rieti e sulla Piana Reatina nonché uno scorcio frontale del Terminillo.
Il primo giorno volge al termine e gli interminabili sterrati ci conducono in direzione Cottanello, in un continuo sali e scendi dagli 800 ai 1.100 m.s.l.m. tra incantevoli scorci, dalle casette semi abbandonate dei pastori ai laghetti di abbeveraggio per gli animali al pascolo. Il percorso si chiude ad anello riconducendoci a Contigliano per il pernotto.
Giorno 2
Come si inizia bene un nuovo giorno? Con una sveglia comoda! Lasciamo per l’ultima volta alle nostre spalle Contigliano ributtandoci tra i boschi dopo pochissimi chilometri. Uno degli obiettivi del giorno è raggiungere il valico del Terminillo per l’ora di pranzo. Si sale velocemente di quota in direzione Cantalice continuando fino a che lo sterrato finisce, proseguendo su asfalto, rinunciando a una buona parte di sterrato in quota, chiusa per salvaguardare una specie endemica di rana che vive solo in quell’area. E se la natura comanda ci adeguiamo su asfalto. Raggiunto il Terminillo la strada si interrompe nuovamente causa consolidamento pareti da frane e rocce sporgenti.
Sicuramente ci ha limitato questo inghippo senza farci disperare però alla fine l’ora di pranzo è una parte creativa del viaggio, che ci ha visto accamparci con vista a 180° sulla vetta del Terminillo. Nathoù fa il caffè e ci rimettiamo al volante ripercorrendo parte dell’asfalto che ci ha condotto fin qui per poi imboccare nuovamente lo sterrato fino al valico di Castiglioni serpeggiando in discesa lungo il fondo valle mostrandoci quelle che d’inverno sono le piste da sci locali. Proseguiamo in discesa nella Vallonina sino ai piedi di Leonessa seguendo lo sterrato nel Fiume Secco, dove abbiamo fatto sgranchire non poco l’assetto dei nostri mezzi, con piccole ma divertenti varianti.
L’ingresso in Umbria si è rilevata anche l’ultima fatica del giorno: dopo aver oltrepassato una diga dismessa attraverso la saracinesca che un tempo regolava il livello dell’acqua, una serie di massi degni di nota hanno dato nuovamente filo da torcere alla carovana. Usciti tutti incolumi, abbiamo raggiunto l’ultima meta della giornata,Monte Leone di Spoleto, per la cena e il pernotto.
Giorno 3
Lasciamo Monte Leone di Spoleto. Destinazione Amatrice. Oggi la natura la fa da padrone; il colore predominante è nuovamente il verde, conteso dal blu che appare tra le nuvole. il primo obiettivo della giornata è raggiungere Monte Buzzone per l’esattezza la sua vetta. Una lunga e tortuosa strada panoramica ci meraviglia, curva dopo curva, regalandoci paesaggi immensi sovrastati dal Monte Vettore.
Raro il fatto di poter pranzare seduti su un prato in cima a un colle con le auto parcheggiate accanto; ancor più raro è poterlo fare con una vista mozzafiato tra mandrie di mucche al pascolo coi loro vitelli, affiancate da decine di cavalli seguiti anch’essi dai loro piccoli e, come se non bastasse, il passaggio di un’aquila con una lepre tra gli artigli. Qui il tempo sembra essersi fermato o è più una nostra sensazione perché non si è più abituati a questa normalità.
Il percorso continua a stupirci. Un passaggio di qualche centinaio di metri in cresta ci ha condotto allo Sbalzo dell’Orso con l’ennesima vista mozzafiato sulle valli circostanti. Scendendo verso Città Reale abbiamo proseguito da Saletta attraversando un le maggiori frazioni di Amatrice.
Qui abbiamo fatto una visita ai resti della cittadina; per etica abbiamo deciso di rispettare la popolazione colpita dal terremoto evitando di fare foto dello stato attuale in cui riversa.
Giorno 4
Lasciamo Amatrice di buon ora per un trasferimento a Posta per poi salire in quota verso Borbona. Dirigendoci in direzione Cinno giungiamo sopra l’Altipiano di Racino, spostandoci velocemente su ampi sterrati alla volta di Capradosso, tappa conclusiva del nostro viaggio. Qui fermi a goder della vista, siamo stati ripagati dal volo di quelle che pensavamo fossero cinque aquile. In realtà quelli che abbiamo osservato per un buon quarto d’ora erano cinque grifoni, tre adulti e due esemplari più giovani, che si contraddistinguono per un piumaggio più scuro e un becco quasi bianco.
In Italia il grifone si era estinto in tutte le regioni tranne che in Sardegna, ma nel 2010 è stato reintrodotto in alcune regioni, Sicilia Calabria e Abruzzo, essendo un uccello che percorre grandi distanze, probabilmente con le nuove nascite espande il loro territorio in nuove aree. Per noi una grande fortuna poterli ammirare e fotografare. Il bello dei nostri viaggi è anche il potersi fermare per collezionare ricordi.
Special Guest Brooke che non indicava nulla ma sicuramente guardava qualcosa di interessante